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Diario di Bordo

Diario di bordo: palla al centro. Episodio 1

23 Settembre 2023

Buongiorno a tutti!

Oggi inizio questo diario di viaggio, un luogo in cui voglio condividere con voi le mie riflessioni e considerazioni sulla metodologia di allenamento nel calcio giovanile. È un percorso che nasce da un profondo desiderio di esplorare nuove strade, di cercare modi migliori per formare i giovani calciatori e di costruire un approccio che rispecchi le sfide e le complessità del nostro tempo.

Tutto è iniziato da un grande cambiamento nella società di calcio dove lavoro. Questo “ribaltone societario” ha portato nuove richieste e finalità, tra cui l’uniformità nella metodologia di allenamento per le diverse annate, dai più piccoli ai più grandi.

Uno dei miei colleghi allenatori è stato influenzato da un “concetto chiamato allenamento per principi” senza specificare in modo chiaro e obiettivo quali siano questi principi. Ed è da qui che parte la mia riflessione. È importante ricordare che non c’è una soluzione unica per tutti e che qualsiasi approccio esterno deve essere adattato al nostro contesto e alla nostra esperienza.

La mia visione è quella di mettere al centro del processo il bambino. Oggi i giovani calciatori sono diversi da quelli del passato e il nostro compito è quello di adattare l’approccio a queste nuove sfide. Voglio ragazzi che abbiano l’attitudine a osservare, affrontare i problemi in campo e correggere il loro approccio quando necessario.

La chiave, a mio avviso, sta nell’essere flessibili. Dobbiamo strutturare gli allenamenti in modo da essere il più possibile simili alle partite ma allo stesso tempo inserire aspetti tecnici o motori specifici quando e se necessario.

Per quanto la flessibilità è e sarà una parola chiave di questo viaggio, è fondamentale essere metodici e “scientifici” nell’approccio ma, allo stesso tempo, avere il buonsenso di capire che ciò che facciamo equivale al lavoro di un artigiano o di un contadino: occorre pazienza, spirito di osservazione e adattamento ai risultati osservati.

Tornando al campo da calcio: quale sarà il primo step di questo percorso?

🎯 IL GIOCO

Parlo del gioco inteso nella sua forma più elementare, ruvida e originaria, qualcosa che stride con ciò che uno spettatore esterno o un addetto ai lavori si aspetterebbe: due porte, due squadre e un pallone e noi osservatori esterni che, mascherati da arbitri e guide della situazione, osserviamo ciò che succede durante la partita, durante il gioco, cercando la minor interferenza possibile.

Questa formula l’ho utilizzato per almeno una settimana, se non due, di allenamento, nella fase iniziale della stagione.

Le motivazioni sono molteplici:

✅ I numeri, spesso ridotti o comunque lontani dalla “rosa effettiva” dei giocatori a disposizione

✅ Il fatto che molti bambini durante l’estate praticano altri sport, non praticano nessun sport o dedicano il loro tempo ad altro

✅ Il gioco è il metro di valutazione più immediato sia a livello individuale che collettivo per chiunque sia disposto a voler osservare con gli occhi “giusti”

Ritornando alla parola chiave di oggi, “flessibilità”, questo approccio va modulato a seconda dell’età dei giocatori che seguiamo e a seconda della loro esperienza calcistica pregressa. Ma che cosa intendo?

Un bambino di 4-5 anni che inizia ad approcciarsi al calcio per la prima volta, avrà sicuramente un differente approccio rispetto al ragazzino di 12 anni con diverse stagioni alle spalle, ma ciò non deve farci demordere: il gioco può e deve essere modulato anche in questo caso.

Come? Facilitando.

Una partita 5v5 giocata a 12 anni non è la stessa giocata a 5 anni; in essa ci possono essere troppi stimoli e difficoltà per alcuni. La soluzione dunque qual è? Ridurre il numero di giocatori coinvolti aumentare il numero di campi. In tutto ciò dovremmo anche moltiplicare il numero dei nostri occhi, uno dei poteri di noi allenatori o, in alternativa e con un po’ di esperienza e incastri geometrici, riuscirere a tenere sott’occhio più campi alla volta.

Come primo appuntamento oggi mi fermo qui. Questo diario di viaggio sarà un luogo in cui condividerò le mie riflessioni, le sfide e le soluzioni che incontreremo lungo il percorso. Consapevole che il cammino sarà lungo e complesso, sono sicuro che insieme potremmo scoprire nuovi modi per formare i nostri giovani calciatori.

Spero che questo primo capitolo sia stato un buon inizio per il nostro viaggio. Non vedo l’ora di continuare questa avventura insieme e di scoprire dove ci porterà. A presto!

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