Esercitazione integrata: trasmissione, rapidità, orientamento nello spazio e capacità percettive
Nell’articolo di oggi rivediamo aggiornata una proposta pubblicata originariamente su Ideacalcio nel gennaio 2013. Si tratta di un’esercitazione integrata molto lontana da ciò che negli anni ho poi imparato a proporre ma che tuttavia ritengo un mezzo allenante in particolari contesti.
Seppur la complessità della proposta sia bassa, questa richiede una buona attenzione da parte dei ragazzi, obbligandoli a rimanere concentrati in ogni momento dell’esercitazione. Tra gli obiettivi emergerà soprattutto la capacità degli allievi di sapersi orientare nello spazio di gioco, con un “orecchio sempre attento”…
Vengono delimitate tre porticine di circa 1,5 metri (formate con dei coni) e ad ognuna viene assegnato un numero.
L’esercitazione inizia coi giocatori rosso e bianco impegnati in una trasmissione del pallone; possiamo lasciarla in forma libera o vincolarla a 2 tocchi oppure a 1. La distanza tra gli allievi è tra i 5 e gli 8 metri, anche se questa dipenderà principalmente dalle capacità dei ragazzi.

Al fischio dell’allenatore uno dei due allievi si troverà in possesso del pallone e diventerà l’attaccante; il compagno sarà il difensore.
L’attaccante dovrà inviare palla all’uscita della “speed ladder” (scaletta) posta dietro di lui per poi immediatamente voltarsi ed eseguire l’esercizio motorio richiesto; il difensore si volterà ed inizierà immediatamente l’esercizio nella scaletta (si eseguono degli appoggi piuttosto semplici e rapidi nella scaletta).
All’uscita l’attaccante si impossessa probabilmente della sfera mentre il difensore corre a contrastarlo.
In base al numero di fischi fatti dal tecnico nel momento di dar il via all’azione, l’attaccante gioca per condurre a meta nella porticina corrispondente (1, 2 o 3). Il difensore dovrà contrastarlo per recuperare il pallone.
VARIANTI
📌 Il tecnico potrà effettuare ulteriori fischi anche mentre l’attaccante si dirige verso la porticina precedentemente indicata. Esempio: da il via con un fischio, quindi l’attaccante dovrà fare meta nella porticina numero 1. Mentre l’attaccante si dirige verso la numero 1, effettua due fischi ed ecco che l’obiettivo non sarà più la porticina 1 ma la numero 3.
L’attaccante sarà costretto ad adattarsi molto velocemente al nuovo obiettivo, valutando la posizione dell’avversario, la propria e del nuovo obiettivo da raggiungere
📌 L’allenatore potrà fischiare fino a sei volte: quattro fischi porta numero 1, cinque fischi numero 2 , sei fischi numero 3.
📌 Variare la durata di ogni fischio, più o meno lungo, e la frequenza, facendone per esempio uno isolato, poi due ravvicinati. Infine possiamo anche variare l’intensità del fischio
📝 Considerazioni finali
In figura le porte sono state volutamente dislocate in modo differente, non allineandole tutte su una stessa linea.
La seconda coppia di ragazzi inizia la trasmissione non appena i primi due lasciano la loro posizione.
Ulteriori fischi per la coppia impegnata nel duello non influenzeranno la trasmissione tra i successivi allievi fintanto che l’azione precedente non è conclusa.
Chiudo ribadendo un pensiero che ho già espresso in apertura di articolo: oggi giorno mi discosto moltissimo da questo genere di proposte, vuoi per l’esperienza maturata in più di 10 anni e vuoi soprattutto per le capacità degli allievi che all’epoca allenavo.
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